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La storia

Dopo l’ampliamento dell’atelier e la costruzione della casa dove è vissuto fino alla morte, Crocetti nell’arco di qualche decennio realizza gli altri ambienti che oggi compongono il complesso museale.

"Quando chiudo i cancelli e lascio fuori il tumulto e la confusione della vita moderna, riacquisto la capacità di lavorare e di creare. Qui dentro mi muovo con una gioia e una levità che non riesco ad avere in altri ambienti." Così scrive nei suoi appunti, descrivendo le motivazioni che lo spingeranno a concepire, disegnare e progettare personalmente ogni elemento del puzzle che poi si trasformerà in un quadro dove vita personale e attività artistica sono scandite dallo stesso tempo e nello stesso spazio.

Un luogo con lui e per lui, un rifugio dal mondo destinato però, con l’apertura al pubblico, a divenire un universo di arte per il mondo.

Nella prima metà degli anni ’70 inizia la costruzione del Museo e della villetta che diventerà sede della Fondazione; a fine anni ’90 viene realizzata la sala polifunzionale.

L’esposizione permanente che accoglie le opere realizzate dallo Scultore in un arco temporale di oltre settant’anni di attività creativa, è disposta su cinque sale articolate su due piani. Nel piano interrato lo stesso Crocetti ha realizzato una cappella con decorazioni in bronzo e in marmo bianco “non finito”, per la conservazione delle sue ceneri.

Il Museo, aperto al pubblico dal 2002, ha ottenuto nel 2009 il Marchio di qualità dalla Regione Lazio ed è inserito nell’Organizzazione museale regionale.