Vai ai contenuti della pagina Vai al pié di pagina

Buona Pasqua

giovedì 28 marzo 2024
Ultime Novità

E con la Gallina -realizzata da Crocetti nel 1931, vincitrice del Premio Verona nel 1942 e chiamata da U. Ojetti la Gallina dalle uova d'oro- che lo staff del Museo Crocetti fa gli auguri di Buona Pasqua.


"Si avvicinava il periodo pasquale ed io avevo concluso il bassorilievo da presentare al concorso di San Luca. Potei quindi assolvere anche questo impegno che, per la mia età e le condizioni generali in cui dovevo muovermi non era certamente cosa di poco, tanto che, dopo la consegna di quella fatica mi sentivo rinato e pronto per nuove prove.
In occasione della Pasqua un’ospite particolare e inaspettato giunse una mattina nella casa dove abitavo: una bella gallina nera era stata portata in dono ai due coniugi, forse anche perché la giovane signora aveva avuto da pochi giorni una bambina. Benché fosse stato quel regalo accolto in letizia il primo giorno, nei giorni successivi si converti in una serie di disagi: nessuno era capace di prendere la naturale decisione di far finire quella gallina in pentola, specialmente quando, improvvisamente la gallina incominciò a fare le uova, puntualmente uno al giorno; prese quindi a razzolare per il corridoio e per gli altri ambienti che trovava aperti con i conseguenti disagi.
Un giorno, rientrando nella mia stanza vidi la gallina accovacciata in un angolo tra ferri di ferro e di legno. Vedendomi, non si mosse neppure, continuava a stare li e mi fece un senso di tenerezza, poi si alzò, stette ferma per un attimo con una zampetta alzata prima di fare il primo passo per andarsene poi, svelta, prese l’uscio.
Avevo un piccolo trespolo libero; in giornata feci l’armatura per sostenere la creta e l’indomani la gallina fu per me la prima modella del mio piccolo studio. Non fu cosa facile servirsi di una gallina per modella e pensai di prendere un morbido cordino lungo poco più di un metro, legai un capo alla zampetta e l’altro ad un appoggio del trespolo. Sembrava che tutto andasse bene malgrado lavorassi con una gallina veramente tra i piedi, invece le cose si complicavano: la gallina, che tendeva girare intorno al piede del cavalletto dov’era legata, riduceva la lunghezza della corda tanto da rimanere a testa in giù con la zampetta legata e tesa; a me toccava quindi prendere la bestiola, farla girare in senso contrario per liberarla.
Portai a termine il lavoro e mi sembrò fosse riuscita una buona cosa. Più tardi la fusi in bronzo.
Dopo dieci anni, nel 1942, mi volse il Premio Verona alla Mostra Nazionale l’animale nell’arte."
scrive Crocetti negli anni '90 in IL TRIANGOLO SORGENTE DI VITA