Dieci anni dopo il primo esemplare, questa altra versione di un giovane bove si caratterizza quale punto di arrivo di un’analisi del movimento iniziata con la prova eseguita due anni prima (n. inv. 64): l’animale è ritratto mentre esegue una sorta di giravolta su se stesso il cui risultato è una torsione della parte anteriore del corpo.
Come una sorta di danza, la zampa anteriore destra accompagna e promuove questa movenza, anticipata dal muso, anch’esso ruotato e in asse con l’arto frontale sinistro che fa da perno. La bestiola, dunque, sembra giocare con le proprie membra come fanno tutti i cuccioli per imparare a muoversi nello spazio, con la grazia propria della spontaneità.
Il moto rotatorio colmo di energia vitale carica la figura di un intrigante contrasto: la pesantezza della massa corporea, tipica dei bovini, viene caratterizzata al contrario dalla leggerezza del movimento e dalla delicatezza delle zampe in perfetto equilibrio.
In esposizione nel Museo Crocetti dal 2002
Enzo Carli, Venanzo Crocetti, Roma 1979, n. 25.
Floriano de Santi, Museo Venanzo Crocetti. Sculture, dipinti e opere su carta dal 1930 al 1998, Roma 2002, n. 18.