La maestria di interpretare la scultura antica, affinché possa essere un tramite comunicativo per testimoniare il presente, è convincentemente determinata in questa opera, dall’evidente richiamo ai modelli della statuaria greca. Una prova, dunque, che apparentemente potrebbe sembrare un puro esercizio di stile, ma che invece rivela una sensibilità acuta per le istanze formali del contemporaneo.
I riferimenti compositivi sono alle sculture antiche che contrappongono la tensione delle membra opposte in posizione di stasi e flessione: indubbiamente il Torso del Belvedere in Vaticano, dello scultore ateniese Apollonio (I sec. a.C.), che il giovane Crocetti frequentò quotidianamente per il suo impiego presso il Laboratorio di Restauro delle raccolte pontificie, ma forse ancor di più l’arciere del frontone ovest del tempio di Atena Aphaia a Egina, conservato presso la Gipsoteca di Monaco (500 a.C. ca.), da dove sembra derivare la posizione della gamba destra piegata sotto il corpo accovacciato.
Se nella statua vaticana la mutilazione è ovviamente accidentale, nell’opera di Crocetti le volute mancanze sono indicative dell’attitudine malinconica attraverso cui il gusto contemporaneo apprezza le testimonianze artistiche del passato, vale a dire il compiacimento per l’incompletezza e la frammentazione, il piacere della deficienza, l’ammirazione per qualcosa che una volta era perfetto ma che il tempo ha disgregato, pur rendendolo unico e immortale. La parte mancante, inconoscibile, è riflesso di questa tensione all’eternità dell’arte, concetto che, dalle avanguardie storiche del ‘900, ha sempre più coinciso con un’utopia formale.
1998 Yokohama, Yokohama Museum of Art (mostra personale) Shimonoseky, Shimonoseky City Art Museum (mostra personale)
1999 Gunma, Museum of Modern Art (mostra personale)
2000 Urbino, Palazzo Ducale (mostra personale)
Giulianova, Museo d’Arte dello Splendore (mostra personale)
2006 Kagoshima, Kagoshima City Museum of Art (mostra personale)
Tokyo, Istituto Italiano di Cultura (mostra personale)
Shangai, Shangai Art Museum (mostra personale)
2013 Roma, Palazzo Venezia (mostra personale)
Venanzo Crocetti, catalogo della mostra (Yokohama Museum of Art, 11 luglio-13 settembre 1998 / Shimonoseki City Art Museum, 13 novembre – 23 dicembre 1998 / Gunma, The Museum of Modern Art 22 maggio-11 luglio 1999), a cura di C.S.C., Tokyo 1998, n.26.
Venanzo Crocetti. Sculture e opere su carta dal 1932 al 2000. Dall’armonia della bellezza alle forme della materia, catalogo della mostra (MAS, Museo d’Arte dello Splendore, Giulianova, 2 luglio – 17 settembre 2000), a cura di Floriano De Santi, Teramo 2000, n. 16.
Venanzo Crocetti. Sculture e opere su carta dal 1932 al 2000. Mostra Antologica, catalogo della mostra (Urbino, Palazzo Ducale, Sala Castellare, 30 settembre – 5 novembre 2000), a cura di Floriano De Santi, Teramo 2000, n. 16.
Floriano de Santi, Museo Venanzo Crocetti. Sculture, dipinti e opere su carta dal 1930 al 1998, Roma 2002, n. 28.
Venanzo Crocetti, catalogo della mostra (Kagoshima, Art City Museum, 19 luglio – 31 agosto 2006) a cura della Fondazione Venanzo Crocetti (con presentazione di Claudio Strinati), Kagoshima 2006, p. 53, 55-56, n. 17.
Venanzo Crocetti Catalogo mostra (Shanghai Art Museum, 15 – 30 novembre 2006) a cura di Shanghai Art Museum, SIVA of Fudan University e Fondazione Crocetti, Shanghai 2006, p. 9, n. 17.
Venanzo Crocetti e il sentimento dell’antico. L’eleganza nel Novecento, catalogo della mostra (Roma, Museo di Palazzo Venezia, 2 settembre – 20 ottobre 2013) a cura di Paola Goretti, Roma 2013, n. 8.