Testa di allieva di danza
Testa di ragazza
bronzo
42 x 18 x 23 cm
1956
n. inv. 241
Nel corso della propria carriera, molto spesso Venanzo Crocetti ricorse allo studio di tipologie fisionomiche particolari attraverso la modellazione della sola testa di vari esempi dal vero. Si tratta, dunque, di studi, non necessariamente condotti in previsione di un utilizzo già programmato, che fissano una peculiare fisionomia o un’espressione particolare del volto che potevano essere utilizzati varie volte per composizioni più ampie.
Questo metodo di studio riconduce alla tradizione delle teste di carattere, utilizzate in pittura a partire dal XVII secolo e applicate, soprattutto in scultura, fino nell’età contemporanea. Questo abecedario tratto dal vero, per Crocetti non ha mai le esagerazioni espressive tipiche delle teste di carattere antiche, ma un prototipo quanto più veritiero ed esemplificativo da studiare nelle sue diverse angolazioni.
Anche se concepita da un punto di vista completamente diverso, la volumetria di questa testa ricorda il volto utilizzato per la scultura a figura intera raffigurante Modella che si riordina i capelli del 1985 (n. inv. 75).
2010 Castel di Sangro, Pinacoteca Patiniana – Palazzo de Petra (mostra collettiva)
Enzo Carli, Venanzo Crocetti, Roma 1979, n. 44 La bellezza della realtà. Patini, Crocetti e i contemporanei, catalogo della mostra (Castel di Sangro, Pinacoteca Patiniana – Palazzo de Petra, estate 2010) a cura dell’Associazione Romabruzzo, Teramo 2010, p. 13.