Delle tante opere che Crocetti realizzò sul tema delle ballerine, questa è l’unica limitata alla sola testa; nella storia delle arti figurative, la definizione di danzatrice è evidentemente palesata dalla posizione del corpo: che sia in movimento oppure in una fase di stasi, come la Petite danseuse de quatorze ans di Degas (98 cm., tecnica mista, Parigi, Museo d’Orsay), l’impressione della danza è data dall’atteggiamento del corpo. Il quesito da porsi è dunque cosa determini, in questa testolina, l’essenza dell’essere una ballerina: non certo il dettaglio secondario dei capelli raccolti in un ciuffetto dietro la nuca, caratteristica che generalmente è comune a ogni piccola donna; è piuttosto nello sguardo concentrato rivolto verso il basso e nell’evidente tensione del collo, peculiarità che fanno prefigurare il protendersi del busto indietro nell’attimo prima di salire in figurazione di arabesque affidando tutto il peso del corpo a una sola punta.
Nonostante non sia mostrato null’altro che la testa, il movimento controllato dei muscoli del viso e del collo è sufficiente per far immaginare il resto: è la grande capacità narrativa di Crocetti, capace di descrivere un’intera storia da un piccolo dettaglio.
Un’altra fusione fa parte di una collezione privata.
1972 Teramo, Cassa di Risparmio (mostra personale)
Marcello Venturoli, Crocetti, Roma 1972, p. 15 (con datazione errata al 1939).
Mostra di Venanzo Crocetti, catalogo della mostra (Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo, dicembre 1972), Roma, 1972, n. 5.