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Ritratto di bambina

Ritratto di bambina

bronzo

42,5 x 23 x 22 cm

1946

n. inv. 237

Una peculiarità fondamentale dell’opera di Venanzo Crocetti, riconosciuta dalla letteratura critica coeva e successiva, è la capacità di fondere la figurazione accademica di impostazione classica con il linguaggio della modernità del XX secolo. Nei molti ritratti, limitati alla sola testa o al busto, questo aspetto è particolarmente evidente poiché al verismo non soltanto fisionomico, ma soprattutto espressivo, si coniuga una modellazione semplificata e una trattazione delle superfici repentinamente cangiante, ma tendenzialmente sempre scabra, come se l’opera fosse idealmente un disegno nello spazio.

Lo sguardo acuto e il sorriso accondiscendente della fanciulla, così come il colletto perfettamente stirato sopra la camicia accollata, riporta a una dimensione da scolaretta, facendo immaginare un momento di attenzione rivolta a un insegnante. La straordinaria abilità narrativa di Crocetti invita all’immaginazione, al proseguire la narrazione che egli, attraverso un semplice ma intensissimo accenno di espressione, ha delineato.