Pescatorello con cappello
bronzo
166 x 60 x 50 cm
1935
n. inv. 10
Come Carlo Collodi, in uno degli incipit più sagaci della letteratura italiana, sostituì un pezzo di legno al tradizionale “C’era una volta un re”, così Venanzo Crocetti ha sostituito un giovinetto ancora imberbe alla visione eroica e nerboruta dell’atleta nell’immaginario popolare europeo di inizio Novecento. Mentre la retorica fascista inneggiava al genio dello sport, rappresentazione della gioventù littoria robusta e idealmente paragonata alla statuaria classica, il Pescatorello di Crocetti pone lo spettatore davanti a una realtà ben più veritiera: lo stesso cipiglio spavaldo irrigidisce le membra ancora acerbe di un bambino che gioca a fare l’adulto.
Pochi anni prima, intorno al 1930, anche lo scultore Francesco Messina aveva scelto il medesimo soggetto per rappresentare l’innocente irriverenza della gioventù, ma mentre le varie versioni del Pescatorello di Messina hanno un’espressione di attonita spontaneità e sono ritratti in amabili movenze per compiacere chi li guarda, il ragazzo di Crocetti è ritratto con una seriosità che non si addice alla sua età, che sembra sfidare l’osservatore, manifesto di un atteggiamento portato dal lavoro precoce e, per questo, dalla volontà di dimostrarsi adulto anzitempo.
La postura rigidamente frontale è stata paragonata dalla critica, in particolare da Paola Goretti, sia al David di Donatello sia all’Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci. Se la scattante anatomia può indubbiamente essere accostata alle prove accademiche dei due grandi maestri del Rinascimento, è forse più diretto il rimando al Guerriero di Capestrano, la gigante scultura calcarea di VI secolo a.C. conservata presso il Museo Archeologico di Chieti; oltre alla posa, il cappello a falde larghe costituisce un riferimento diretto, ma dal significato differente: nell’antico guerriero, è simbolo di valore militare; nel fanciullo di Crocetti è l’unico sollievo al duro lavoro.
Una precedente versione (inv. n. 256), del 1934, mostra il medesimo soggetto ma senza il caratteristico copricapo, attualmente esposta in prestito presso la sala Crocetti-Pagliaccetti della Galleria Comunale di Teramo; un’altra fusione, probabilmente la prima perché eseguita per i conti Ottolenghi, presenta la variante della patina nera e fu battuta in asta Finarte nel 1985 insieme a tutta la collezione dei committenti (Venturoli 1972, fig.4).
1998 Yokohama, Yokohama Museum of Art (mostra personale)
Shimonoseky, Shimonoseky City Art Museum (mostra personale)
1999 Gunma, The Museum of Modern Art (mostra personale)
2000 Giulianova, Museo d’Arte dello Splendore (mostra personale)
Urbino, Palazzo Ducale (mostra personale)
2003 Roma, Porto Turistico di Ostia (Mostra Internazionale di Scultura Contemporanea – La bellezza venuta dal mare)
2007 Spoleto, Palazzo Sansi (Festival dei Due Mondi – 50° Anniversario)
2008 Reggio Emilia, Fiere di Reggio Emilia (Immagina Arte in Fiera – X edizione)
2009 Pescara, Museo Vittoria Colonna (mostra personale)
Roma, Complesso dei Dioscuri al Quirinale (mostra personale)
2010 Celano (AQ), Auditorium Enrico Fermi (mostra personale)
Padova, Palazzo Zuckermann (mostra personale)
2011 Venezia, Palazzo Zenobio (mostra personale)
2012 Viterbo, ex chiesa degli Almadiani (mostra personale)
2013 Roma, Museo Nazionale di Palazzo Venezia (mostra personale)
Marcello Venturoli, Crocetti, Roma 1972, fig. 4.
Venanzo Crocetti, catalogo della mostra (Yokohama Museum of Art, 11 luglio-13 settembre 1998 / Shimonoseki City Art Museum, 13 novembre – 23 dicembre 1998 / Gunma, The Museum of Modern Art 22 maggio-11 luglio 1999), a cura di C.S.C., Tokyo 1998, n.6.
Venanzo Crocetti. Sculture e opere su carta dal 1932 al 2000. Dall’armonia della bellezza alle forme della materia, catalogo della mostra (MAS, Museo d’Arte dello Splendore, Giulianova, 2 luglio – 17 settembre 2000), a cura di Floriano De Santi, Teramo 2000, n. 6.
Venanzo Crocetti. Sculture e opere su carta dal 1932 al 2000. Mostra Antologica, catalogo della mostra (Urbino, Palazzo Ducale, Sala Castellare, 30 settembre – 5 novembre 2000), a cura di Floriano De Santi, Teramo 2000, n. 6.
Floriano de Santi, Museo Venanzo Crocetti. Sculture, dipinti e opere su carta dal 1930 al 1998, Roma 2002, n. 8.
La Bellezza venuta dal mare. Mostra Internazionale di Scultura Contemporanea, catalogo della mostra (Roma, Porto Turistico di Ostia, 23 maggio – 30 settembre 2003), a cura di Francesco Sisinni, Roma 2003, n. 21
Venanzo Crocetti. La bellezza moderna. Sculture, dipinti e disegni dal 1927 al 2000, catalogo della mostra (Spoleto, Palazzo Sansi, 50° Anniversario del Festival dei Due Mondi), a cura di Floriano De Santi, Teramo 2007, p. 29.
Omaggio a Venanzo Crocetti, catalogo della mostra (Pescara, Museo d’Arte Moderna Vittoria Colonna, 6-27 novembre 2009), a cura di Tiziana D’Acchille, Albano Laziale (RM) 2009, pp. 26-27.
Omaggio a Venanzo Crocetti, catalogo della mostra (Roma, Complesso dei Dioscuri al Quirinale, 3-21 dicembre 2009), a cura di Tiziana D’Acchille, Albano Laziale (RM) 2009, pp. 26-27.
Omaggio a Venanzo Crocetti, catalogo della mostra (Celano, Auditorium Enrico Fermi, 25 febbraio-I marzo 2010), a cura di Tiziana D’Acchille, Albano Laziale (RM) 2009, p. 16.
Venanzo Crocetti. L’assolutezza della forma, catalogo della mostra (Padova, Palazzo Zuckermann, 16 aprile-30 maggio 2010), a cura di Tiziana D’Acchille, Albano Laziale (RM) 2010, p. 19.
Venanzo Crocetti. Sculture e opere su carta dal 1934 al 1999, catalogo della mostra (Venezia, Palazzo Zenobio, 15 settembre – 30 ottobre 2011), a cura di Fabrizio Sclocchini, Teramo 2011, n. 3.
Venanzo Crocetti e il sentimento dell’antico. L’eleganza nel Novecento, catalogo della mostra (Roma, Museo di Palazzo Venezia, 2 settembre – 20 ottobre 2013) a cura di Paola Goretti, Roma 2013, n. 63.