La mucca di Crocetti rimanda all’immaginario simbolico con cui l’animale viene identificato fin da tempi ancestrali: la stabilità, l’abbondanza e, soprattutto, l’indole oblativa, riflesso di una maternità pacifica e accogliente. La posizione in cui il bovino è ritratto non è completamente statica: la lieve torsione del muso e l’incedere delle zampe destre suggeriscono movimento, ma è un incedere lento, indicativo della pazienza con cui l’animale sopporta il lavoro agreste e dona nutrimento.
La minuzia con cui il maestro abruzzese ha riprodotto ogni caratteristica fisica dell’imponente bovide, la cui groppa è segnata dalle costole che traspaiono sotto la pelle tesa dal ventre pieno, il cui muso è attraversato dalle vene e ogni muscolo fascia le ossa delle zampe, rende monumentale l’esecuzione dell’opera, dandone un senso di ancestrale sacralità.
Lo studio degli animali fu sempre al centro dell’interesse artistico di Crocetti; in particolare, la mucca è correlata anche alla vita contadina da cui lo scultore di Giulianova proveniva e cui fu sempre legato nel suo ricordo. Questa chiave di lettura si inserisce in una tradizione figurativa ottocentesca per la quale la lentezza dei bovidi rappresentava quell’ideale di vita agreste che si voleva contrapporre alla rivoluzione tecnologica e industriale, si prenda a esempio Donna che munge una mucca di Millet (1854-1860), oppure Bove sulla spiaggia di Giuseppe Abbati (1865 ca.), fino all’esplicativo Riposo di Giovanni Fattori (1887).
Durante l’intero arco della propria carriera artistica, più volte Crocetti tornò sul tema della rappresentazione dei bovini, per esempio nella serie dei Vitellini (1930, 1938, 1940), nel Vitello (1937), nel La vendita della vacca (1932): se il rimando alla vita agricola è una costante in tutti gli esemplari di questa produzione, la Mucca è però l’unica opera attraverso la quale si manifesta una precipua volontà di celebrazione dell’animale in sé, la monumentalizzazione del bovide per la sua implicazione di atavica oblazione.
1943 Roma, Palazzo delle Esposizioni (IV Quadriennale d’Arte Nazionale)
1984 Roma, Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele (mostra personale)
1985 L’Aquila, Castello Cinquecentesco (mostra personale)
Firenze, Museo d’Opera di Santa Croce (mostra personale)
1998 Yokohama, Yokohama Museum of Art (mostra personale)
Shimonoseky, Shimonoseky City Art Museum (mostra personale)
1999 Gunma, Museum of Modern Art (mostra personale)
2006 Kagoshima, Kagoshima City Museum of Art (mostra personale)
Tokyo, Istituto Italiano di Cultura (mostra personale)
Shangai, Shangai Art Museum (mostra personale)
2013 Roma, Museo di Palazzo Venezia (mostra personale)
IV Quadriennale d’Arte Nazionale, catalogo della mostra (Roma, Palazzo delle Esposizioni, maggio-luglio 1943), Roma 1943, p. 43
Venanzo Crocetti. Mostra Antologica, catalogo della mostra (Roma, Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele, 20 giugno – 31 luglio, 1 – 30 settembre 1984; L’Aquila, Castello, 20 ottobre 1984 – 21 marzo 1985; Firenze, Museo di Santa Croce, marzo – settembre 1985), a cura di Carlo Ludovico Ragghianti, Enzo Carli, Fortunato Bellonzi, Teramo 1984, n. 9.
Venanzo Crocetti, catalogo della mostra (Yokohama Museum of Art, 11 luglio-13 settembre 1998 / Shimonoseki City Art Museum, 13 novembre – 23 dicembre 1998 / Gunma, The Museum of Modern Art 22 maggio-11 luglio 1999), a cura di C.S.C., Tokyo 1998, n. 12.
Floriano de Santi, Museo Venanzo Crocetti. Sculture, dipinti e opere su carta dal 1930 al 1998, Roma 2002, n. 13.
Venanzo Crocetti, catalogo della mostra (Kagoshima, Art City Museum, 19 luglio – 31 agosto 2006) a cura della Fondazione Venanzo Crocetti (con presentazione di Claudio Strinati), Kagoshima 2006, p. 80, n. 33.
Venanzo Crocetti Catalogo mostra (Shanghai Art Museum, 15 – 30 novembre 2006) a cura di Shanghai Art Museum, SIVA of Fudan University e Fondazione Crocetti, Shanghai 2006, p. 15, n. 33.
Venanzo Crocetti e il sentimento dell’antico. L’eleganza nel Novecento, catalogo della mostra (Roma, Museo di Palazzo Venezia, 2 settembre – 20 ottobre 2013) a cura di Paola Goretti, Roma 2013, n. 71.