La drammaticità della figura femminile trova nel suo grido straziante la caratteristica compositiva più efficace. Il riferimento iconografico diretto è con la tradizione figurativa della Strage degli Innocenti: in particolare, come già notato da Paola Goretti, con i personaggi urlanti della tela di Guido Reni conservata presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna (1611). Anche secondo un’interpretazione narrativa, l’incendio potrebbe essere letto come un moderno massacro senza colpa, cui ogni madre tenta di reagire mettendo in salvo la propria prole. Di converso, l’atto intensamente tragico del coprirsi gli occhi con l’avambraccio, per sfuggire alla vista dell’orrore, rimanda al gesto dei progenitori nella tradizione figurativa biblica della Cacciata dal Paradiso; si prenda, a esempio, il celebre affresco di Masaccio nella Cappella Brancacci della chiesa di Santa Maria del Carmine a Firenze (1425 ca.) o l’ancor più stringente versione a rilievo di Jacopo della Quercia presso la basilica di San Petronio a Bologna (1425-1434), nella quale Adamo alza l’avambraccio piegato a coprire il volto per proteggersi contro l’ira dell’angelo inviato da Dio.
La superficie della scultura è volutamente lasciata scabra dal maestro, poiché costituisce la rappresentazione materiale delle disastrose conseguenze delle fiamme. Tutto si svolge in un attimo: la concitazione dell’istante si deduce dalla presa brusca e malferma del piccolo, afferrato al contrario nell’impellenza di trarlo in salvo.
L’incedere dinoccolato, le membra delineate in modo grossolano, così da sottolineare le parti del corpo che maggiormente esprimono la tragicità del momento, le lunghe mani della donna, le gambe sproporzionate del bimbo, che offrono l’unico appiglio per una presa salda, ancorché sgraziata, sono elementi stilistici che si discostano dall’usuale studio anatomico di Crocetti: sono particolari che ben fanno comprendere la capacità di trasformazione materica per rendere manifesta una profonda interpretazione espressiva.
2010 Sulmona, Polo Culturale Civico Diocesano (mostra personale)
Giulianova, Istituto Professionale Turistico e Alberghiero V. Crocetti (mostra personale)
2013 Roma, Museo Nazionale di Palazzo Venezia (mostra personale)
2014 Roma, Ministero della Salute (mostra personale)
Floriano de Santi, Museo Venanzo Crocetti. Sculture, dipinti e opere su carta dal 1930 al 1998, Roma 2002, n. 7.
Venanzo Crocetti.La divulgazione di un maestro della scultura italiana del Novecento, opuscolo mostra (Mostra celebrativa dell’intitolazione dell’Istituto Professionale Turistico e Alberghiero di Giulianova a Venanzo Crocetti, Giulianova, 9 – 23 dicembre 2010), a cura di Alberto Melarangelo, Giulianova 2010, p. 1.
Venanzo Crocetti e il sentimento dell’antico. L’eleganza nel Novecento, catalogo della mostra (Roma, Museo di Palazzo Venezia, 2 settembre – 20 ottobre 2013) a cura di Paola Goretti, Roma 2013, n. 39.
La curva della vita. Il femminile nelle sculture di Crocetti. Conferenza Salute della donna. Opuscolo della mostra, Roma, Auditorium Biagio d’Alba – Ministero della salute 2-3 ottobre 2014, pp. 2, 13.