La grande conoscenza di Venanzo Crocetti della storia dell’arte si palesa in questa giovanile composizione, dalle ascendenze compositive radicate nella tradizione figurativa della Roma antica e del Medioevo. La postura assisa, frontale, con le gambe leggermente divaricate, di una quietezza immobile, rimanda alla raffigurazione della mitologica Mater Matuta, divinità romana protettrice della nascita. Negli esemplari scultorei votivi ritrovati in ambito archeologico, l’iconografia di questa dea è identica alla scultura di Crocetti, con la sola variante di non essere gravida, ma di portare appoggiato al grembo un bimbo già nato: la posa della donna, però, è identica e la divaricazione delle gambe, invece di sostenere il corpo del neonato, accoglie contiene il ventre gravido. I riferimenti più diretti possono essere ravvisati nella statua di V secolo a.C. di Chianciano Terme o, come già individuato da Paola Goretti, con la scultura fittile della Kourotrophos di Cansano (IV a.C.).
La ieraticità e la semplificazione dell’anatomia, resa per piani netti con una leggera ma evidente tendenza alla geometrizzazione delle forme, sono invece caratteristiche che avvicinano quest’opera alla rinnovata classicità di Arnolfo di Cambio, si confronti, a esempio, la Madonna con Bambino del Museo dell’Opera del Duomo di Firenze.
La storia dell’opera è alquanto singolare: l’esemplare in terracotta fu esposto alla Seconda Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma nel 1935; questa versione appartenne ai conti Arturo Ottolenghi e sua moglie Herta Wedekind, che furono dei veri e propri mecenati, ancor prima che collezionisti, del maestro abruzzese: per diciotto mesi, infatti, Crocetti ricevette mensilmente da loro circa mille lire, a prescindere dalle opere che avrebbe realizzato in quell’arco temporale; la gravida, nel primitivo esemplare fittile, rientrava nella produzione eseguita durante questo periodo di sussidio. All’inizio degli anni ’80, gli eredi dei conti misero all’asta la collezione di famiglia: Venanzo Crocetti si aggiudicò quest’opera dopo una singolar tenzone al rialzo del prezzo con l’onorevole Antonio Tancredi, grande sostenitore di Crocetti e futuro membro del Consiglio di amministrazione della Fondazione dedicata allo scultore. In realtà, la battaglia che durante l’asta si venne a creare fu determinata anche dal caso fortuito per cui nessuno dei due offerenti era a conoscenza dell’identità dell’altro, in quanto disposti nella sala in posizione celata alla reciproca vista. L’intento del maestro, però, era di aggiudicarsi l’opera per poi distruggerla: la versione in bronzo, dunque, è l’unica esistente.
Dall'ottobre del 2017 l'opera è esposta -in comodato d'uso gratuito - all'ingresso del Contemporary Sculpture Garden dell'Univeristà di Teramo.
1935 Roma, Palazzo delle Esposizioni (II Quadriennale Nazionale d’Arte) – versione in terracotta
2000 Giulianova, Museo d’Arte dello Splendore (mostra personale)
2000 Urbino, Palazzo Ducale (mostra personale)
2007 Giulianova, Museo d’Arte dello Splendore (mostra personale)
2007 Spoleto, Palazzo Sensi (Festival dei due mondi – 50° Anniversario)
2010 Sulmona, Museo Civico Diocesano (mostra personale)
2013 Roma, Museo di Palazzo Venezia (mostra personale)
II Quadriennale Nazionale d’Arte, catalogo della mostra, Roma, Palazzo delle Esposizioni, febbraio – luglio 1935,versione in terracotta distrutta, foto tavola XXI.
Enzo Carli, Venanzo Crocetti, Roma 1979, n. 4.
Venanzo Crocetti. Sculture e opere su carta dal 1932 al 2000. Dall’armonia della bellezza alle forme della materia, catalogo della mostra (MAS, Museo d’Arte dello Splendore, Giulianova, 2 luglio – 17 settembre 2000), a cura di Floriano De Santi, Teramo 2000, n. 1.
Venanzo Crocetti. Sculture e opere su carta dal 1932 al 2000. Mostra Antologica, catalogo della mostra (Urbino, Palazzo Ducale, Sala Castellare, 30 settembre – 5 novembre 2000), a cura di Floriano De Santi, Teramo 2000, n. 1.
Floriano de Santi, Museo Venanzo Crocetti. Sculture, dipinti e opere su carta dal 1930 al 1998, Roma 2002, n. 3.
Venanzo Crocetti. La faccia nascosta della luna, catalogo della mostra (Venezia, Palazzo Priuli-Bon, 2 agosto-2 settembre 2007), a cura di Floriano De Santi, Teramo 2007, p. 6.
Venanzo Crocetti. La bellezza moderna. Sculture, dipinti e disegni dal 1927 al 2000, catalogo della mostra (Spoleto, Palazzo Sansi, 50° Anniversario del Festival dei Due Mondi), a cura di Floriano De Santi, Teramo 2007, p. 26.
Venanzo Crocetti e il sentimento dell’antico. L’eleganza nel Novecento, catalogo della mostra (Roma, Museo di Palazzo Venezia, 2 settembre – 20 ottobre 2013) a cura di Paola Goretti, Roma 2013, n. 82.
La curva della vita. Il femminile nelle sculture di Crocetti. Conferenza Salute della donna. Opuscolo della mostra, Roma, Auditorium Biagio d’Alba – Ministero della salute 2-3 ottobre 2014, p.6.