La piccola figurina femminile mostra contemporaneamente due movimenti: l’incedere dei passi umani, affrettati e lanciati da una posizione innaturale del corpo avviluppato su se stesso, e il corso del vento, concorde ma troppo più accelerato, causa di quell’istintivo gesto della donna di abbracciarsi e di piegarsi per trovare maggiore aderenza al terreno.
Il protagonista dell’opera, come suggerisce il titolo, non è ciò che si mostra, ma ciò che per natura è invisibile e di cui si possono osservare soltanto le conseguenze: il difficile transito della donna non è che un pretesto per rendere tangibile il vento.
L’eloquente portamento della sculturina fa immaginare l’ambientazione che idealmente ha intorno: una strada deserta in una giornata di tramontana, sul finire dell’inverno. Il verismo attraverso il quale sono descritti gli indumenti pesanti e il gesto istintivo del rannicchiarsi per l’intirizzimento è tipico della ricerca di Crocetti, mentre la leggerezza con cui gli stessi vestiti vengono smossi dalla fortissima corrente d’aria, per cui si increspano e si avviluppano allo stesso tempo al corpo della donna, ricorda la ricerca di Pericle Fazzini (si guardi, a tal proposito, la bronzea Donna nel vento, conservata presso il Museo di Scultura Contemporanea di Matera).
Dell’opera è nota una versione di dimensioni leggermente più piccole (42×14,5×25 cm.), eseguita nel 1950 e dal titolo più esplicativo Donna contro il vento (Floriano De Santi 2001, n. 12). Un’altra versione di dimensioni più grandi (155 h.), datata 1942 e dal titolo Il vento, fu presentata alla XXIII Biennale di Venezia (1942) ed è entrata nella collezione romana della famiglia Molè (XXIII Biennale, p. 51; Venturoli 1972, fig. 16).
2003-2004 Arpino, Palazzo Ducale Boncompagni (mostra personale)
Sora, Museo Civico (mostra personale)
Cassino, Nuova Biblioteca Comunale (mostra personale)
Alatri, Chiostro Ex Convento S. Francesco (mostra personale)
2010 Padova, Palazzo Zuckermann (mostra personale)
Marcello Venturoli, Crocetti, Roma 1972, fig. 16.
XXIII Biennale di Venezia, catalogo della rassegna (Venezia, Giardini del Lido, giugno-settembre 1942), a cura di Giuseppe Volpi conte di Misurata, Venezia 1942, p. 51. (fusione h. cm. 155)
Venanzo Crocetti. L’assolutezza della forma, catalogo della mostra (Padova, Palazzo Zuckermann, 16 aprile-30 maggio 2010), a cura di Tiziana D’Acchille, Albano Laziale (RM) 2010, p. 31.
Venanzo Crocetti nelle collezioni teramane. Bronzi, gessi, terracotte e opere su carta dal 1927 al 2000, catalogo a cura di Floriano De Santi, Teramo 2001, n. 12. (fusione in collezione abruzzese)
Venanzo Crocetti. L’assolutezza della forma, catalogo della mostra (Padova, Palazzo Zuckermann, 16 aprile-30 maggio 2010), a cura di Tiziana D’Acchille, Albano Laziale (RM) 2010, p. 31.