Nonostante l’amore e l’attenzione che Venanzo Crocetti riservò allo studio dei felini di grandi dimensioni non si esaurì mai durante la sua lunga carriera, come egli stesso raccontò nella propria autobiografia, tuttavia le prove più significative vennero eseguite durante il quarto decennio del XX secolo. In questa scultura, la caratterizzazione dell’animale avviene attraverso due principali peculiarità: la saettante muscolatura che si delinea sotto la superficie; il movimento, tipico dei felini, di sbilanciare il peso del corpo da una sola parte pur rimanendo in equilibrio. Prima ancora che la criniera arruffata, esempio di virtuosismo scultoreo, è da questi due elementi statici che si palesa l’approfondito studio anatomico del maestro abruzzese, derivato da anni di osservazione dal vero.
Come acutamente individuato da Paola Goretti, la scultura è palesemente ispirata alla Chimera di Arturo Martini, eseguita qualche anno prima dal maestro trevigiano, che Crocetti avvicendò nella cattedra di scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 1946 (bronzo, 1933-1935, Firenze, Museo Novecento): non si tratta di una vera e propria citazione, piuttosto di un’assimilazione che stratifica, alla lezione del classico del maestro più anziano, la personale maniera di interpretare il linguaggio moderno, innanzitutto palese nella vertiginosa e sbilenca posizione dell’animale.
La prima versione dell’opera, in patina nera, fu utilizzata da Crocetti alla fine degli anni ’40 per la realizzazione del monumento di Mario Capuani (1946-1948), medico pediatra morto partigiano nel 1943, nel parco della villa comunale di Teramo (Floriano de Santi 2001, n. 7).
2001 Teramo, Banca di Credito Cooperativo (mostra personale). Versione in patina nera.
2003 Roma, Porto Turistico di Ostia (Mostra Internazionale di Scultura Contemporanea – La bellezza venuta dal mare)
2004-2018 Roma, in prestito presso il Circolo del Ministero degli Affari Esteri
Dal 2018 Roma, giardino del Museo Venanzo Crocetti
Venanzo Crocetti nelle collezioni teramane. Bronzi, gessi, terracotte e opere su carta dal 1927 al 2000, catalogo a cura di Floriano De Santi, Teramo 2001, n. 7 (versione in patina nera).
La Bellezza venuta dal mare. Mostra Internazionale di Scultura Contemporanea, catalogo della mostra (Roma, Porto Turistico di Ostia, 23 maggio – 30 settembre 2003), a cura di Francesco Sisinni, Roma 2003, p. 22 (in foto versione in patina nera ma venne esposta la versione presso il Museo Crocetti).
Ugo Colombo Sacco di Albiano, Il Circolo del Ministero degli Affari Esteri, Roma 2008, p. 13.