Dalla danza, Crocetti trasse ispirazione più volte durante la sua lunga attività: come osservato da Enzo di Martino, le soluzioni compositive che lo scultore abruzzese seppe inventare dall’arte di Euterpe non furono mai ripetitive; al contrario, anche gli esemplari tardi hanno il potere di evocare suggestioni completamente nuove, pose e movimenti che né egli, né altri autori avevano precedentemente esplorato.
Per questo motivo, prima ancora che per la grazia che esprime, l’esemplare del 1977 suggella il paradigma stilistico per il quale Crocetti fu lo scultore dell’eleganza: mirabile è lo studio dell’equilibrio attraverso il quale la fanciulla alza la gamba sinistra per allacciare la scarpetta con la mano opposta, formando una struttura a doppio triangolo: l’uno delineato, appunto, dalla gamba sinistra piegata, la coscia che trova il suo prolungamento nel busto e il braccio destro; l’altro, ma per vederlo è necessario guardare la scultura di lato, non frontalmente, è creato dalla gamba destra su cui poggia l’intera figura e il busto piegato in avanti.
I riferimenti all’iconografia classica non mancano: il modello sembra essere colto dalla tradizione della Venere ferita dalla spina di rose, in particolare si confronti con l’incisione a bulino che, nel 1564, Gaspare Oselli tradusse da un soggetto di Luca Penni, probabilmente ignota a Crocetti ma facente parte di un repertorio tradizionale sicuramente conosciuto dall’artista abruzzese.
Di questo esemplare esistono altre due fusioni: una prima, datata 1975, leggermente diversa nell’acconciatura meno evidente e raccolta, è conservata presso la Cava dei Balestrieri di San Marino; una seconda, datata 1981, identica all’esemplare nel Museo Crocetti, è collocata nel Parco Comunale di Tsurumai, nel comune di Nagoya in Giappone. Infine, una versione di dimensioni notevolmente più piccole (67x91x40) e con una diversa sistemazione dei capelli, realizzata nello stesso anno, si trova in collezione privata (Floriano De Santi 2001, n. 40; Sensi Contemporanei in Abruzzo, 110).
1984 Roma, Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele (mostra personale)
1985 L’Aquila, Castello Cinquecentesco (mostra personale)
Firenze, Museo d’Opera di Santa Croce (mostra personale)
1998 Yokohama, Yokohama Museum of Art (mostra personale)
Shimonoseky, Shimonoseky City Art Museum (mostra personale)
1999 Gunma, The Museum of Modern Art (mostra personale)
2004 Giulianova, Museo d’Arte dello Splendore (mostra collettiva)
2006 Kagoshima, Kagoshima City Museum of Art (mostra personale)
Tokyo, Istituto Italiano di Cultura (mostra personale)
2009 Pratola Peligna, Palazzo Santoro-Colella (mostra personale)
Pescara, Museo Vittoria Colonna (mostra personale)
Roma, Complesso dei Dioscuri al Quirinale (mostra personale)
2010 Celano (AQ), Auditorium Enrico Fermi (mostra personale)
2011 Venezia, Palazzo Zenobio (mostra personale)
2012 Viterbo, ex chiesa Almadiani (mostra personale)
2013 Roma, Museo Nazionale di Palazzo Venezia (mostra personale)
Enzo Carli, Venanzo Crocetti, Roma 1979, p. 21, n. 136.
Venanzo Crocetti. Mostra Antologica, catalogo della mostra (Roma, Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele, 20 giugno – 31 luglio, 1 – 30 settembre 1984; L’Aquila, Castello, 20 ottobre 1984 – 21 marzo 1985; Firenze, Museo di Santa Croce, marzo – settembre 1985), a cura di Carlo Ludovico Ragghianti, Enzo Carli, Fortunato Bellonzi, Teramo 1984, n. 63.
Venanzo Crocetti, catalogo della mostra (Yokohama Museum of Art, 11 luglio-13 settembre 1998 / Shimonoseki City Art Museum, 13 novembre – 23 dicembre 1998 / Gunma, The Museum of Modern Art 22 maggio-11 luglio 1999), a cura di C.S.C., Tokyo 1998, n. 62.
Venanzo Crocetti nelle collezioni teramane. Bronzi, gessi, terracotte e opere su carta dal 1927 al 2000, catalogo a cura di Floriano De Santi, Teramo 2001, n. 40.
Floriano de Santi, Museo Venanzo Crocetti. Sculture, dipinti e opere su carta dal 1930 al 1998, Roma 2002, n. 68.
Sensi Contemporanei in Abruzzo. Dalla 50 esima esposizione internazionale d’arte della Biennale di Venezia, catalogo della mostra (Giulianova, Museo dell’Arte dello Splendore, 21 luglio – 20 novembre 2004) a cura di Enzo di Martino, Teramo 2004, pp. 110 (versione in collezione privata).
Venanzo Crocetti, catalogo della mostra (Kagoshima, Art City Museum, 19 luglio – 31 agosto 2006) a cura della Fondazione Venanzo Crocetti (con presentazione di Claudio Strinati), Kagoshima 2006, pp. 45-46, n. 12.
Venanzo Crocetti. L’assolutezza della forma, catalogo della mostra (Padova, Palazzo Zuckermann, 16 aprile-30 maggio 2010), a cura di Tiziana D’Acchille, Albano Laziale (RM) 2010, p. 25.
Venanzo Crocetti. Sculture e opere su carta dal 1934 al 1999, catalogo della mostra (Venezia, Palazzo Zenobio, 15 settembre – 30 ottobre 2011), a cura di Fabrizio Sclocchini, Colonnella (Te) 2011, n. 16.
Venanzo Crocetti e il sentimento dell’antico. L’eleganza nel Novecento, catalogo della mostra (Roma, Museo di Palazzo Venezia, 2 settembre – 20 ottobre 2013) a cura di Paola Goretti, Roma 2013, n. 4.