Fanciulla con pecorella
Sant'Agnese
marmo
140 x 31 x 30 cm
anni '50 (?)
n. inv. 106
La raffigurazione paleocristiana del mite pastore, che porta sulle spalle la pecorella recuperata, è qui ripresa nella composizione generale ma declinata a una versione laica e fortemente legata anche alla tradizione scultorea classica. Dal Buon Pastore dei Musei Vaticani (III sec. d.C.), l’opera di Crocetti riprende il motivo di portare l’animale dietro il collo tenendolo per le zampe con le mani alzando gli avambracci (nella scultura di Crocetti con la variante delle intere intere braccia portate in alto); in realtà, la statua paleocristiana trae origine da un prototipo molto più antico, risalente all’età greca arcaica (si veda, a tal proposito, il Portatore di vitello del Museo dell’Acropoli di Atene, 560 ca. a.C.). La scultura di Crocetti, però, mostra una donna, in posizione nettamente frontale e con una lunga e semplice tunica come le antiche korai, le fanciulle di pietra offerte nei templi della Grecia arcaica.
Tutti gli esempi di confronto tratti dalla statuaria antica valgono nell’opera del maestro di Giulianova a raffigurare la semplicità della vita contadina, la solidità volumetrica di una giovinetta che con un gesto grazioso attende a un dovere quotidiano.
Esposta presso la Cappella del Museo Venanzo Crocetti dal 2002.
La Porta di Venanzo Crocetti nella Basilica Vaticana, Museo Storico Artistico del Tesoro di San Pietro, Bollettino d’archivio 20, collana diretta da Mons. Prof. Dario Rezza, Vaticano 2013, p. 16.