Una composizione di crudele umiliazione, ben oltre la violenza manifesta, costituisce questo piccolo bronzetto che descrive l’attimo prima dell’esecuzione: mentre l’aguzzino che tiene in mano la pertica, strumento di gogna che tiene fermo il condannato, è immobile nella tensione muscolare di contrastare qualsiasi volontà di fuga, l’altro, dal lato antistante, brandisce in alto la scure che sta per abbattersi sul collo esposto della vittima atterrata. Tensione della stasi opposta alla ferocia del movimento creano un triangolo rovesciato al cui culmine la figura del prigioniero in ginocchio, con la testa piegata verso terra, è, al contrario, espressione dell’abbattimento fisico e morale, dello svuotamento di qualsiasi dignità e determinazione.
Come in molte opere di composizione simile, ossia bronzetti di piccole dimensioni con due o tre personaggi, anche in questo caso il riferimento iconografico sembra tratto dalle rappresentazioni greco-romane, conservate attraverso rilievi marmorei o pittura vascolare; laddove si potrebbe trovare confronto con l’anfora attica a figure nere rappresentante la lotta tra Eracle e le Amazzoni (Bologna, Museo Civico Archeologico, lato B, 550-525 a.C.) per l’eroe che al centro brandisce la clava, l’antagonista che sembra soccombere piegando le ginocchia e la figura femminile con la lancia sul fianco sinistro, l’intero impaginato compositivo, più che a una singola scena di lotta, trae lezione dal modo di rappresentare la figura umana nell’antica Grecia, vale a dire privilegiando un punto di vista rigidamente frontale.
Gli aguzzini, infatti, sembrano muoversi su uno spazio bidimensionale: soltanto il condannato ha una posizione di taglio che invita a un’osservazione rotante: la violenza e la condanna si perpetuano fin dalla notte dei tempi senza differenze, quindi senza spessore; nel dramma personale, invece, ogni uomo palesa la propria consistenza.
1970 Roma, Palazzo Carpegna (mostra personale. Esemplare originario del 1960)
1998 Yokohama, Yokohama Museum of Art (mostra personale)
Shimonoseky, Shimonoseky City Art Museum (mostra personale)
1999 Gunma, The Museum of Modern Art (mostra personale)
2007 Spoleto, Palazzo Sansi (Festival dei Due Mondi – 50° Anniversario)
2010 Padova, Palazzo Zuckermann (mostra personale) Sulmona, Museo Civico Diocesano (mostra personale)
Venanzo Crocetti, catalogo della mostra (Roma, Palazzo Carpegna – Accademia Nazionale di San Luca, gennaio-febbraio 1970), Roma 1969. tavola 39 (datato 1969).
Marcello Venturoli, Crocetti, Roma 1972, p. 32, n. 148.
Venanzo Crocetti, catalogo della mostra (Yokohama Museum of Art, 11 luglio-13 settembre 1998 / Shimonoseki City Art Museum, 13 novembre – 23 dicembre 1998 / Gunma, The Museum of Modern Art 22 maggio-11 luglio 1999), a cura di C.S.C., Tokyo 1998, n. 47.
Floriano de Santi, Museo Venanzo Crocetti. Sculture, dipinti e opere su carta dal 1930 al 1998, Roma 2002, n. 53.
Venanzo Crocetti. La bellezza moderna. Sculture, dipinti e disegni dal 1927 al 2000, catalogo della mostra (Spoleto, Palazzo Sansi, 50° Anniversario del Festival dei Due Mondi), a cura di Floriano De Santi, Teramo 2007, p. 58.
Venanzo Crocetti. L’assolutezza della forma, catalogo della mostra (Padova, Palazzo Zuckermann, 16 aprile-30 maggio 2010), a cura di Tiziana D’Acchille, Albano Laziale (RM) 2010, p. 40.
L’arte sacra di Venanzo Crocetti, catalogo della mostra (Sulmona, Polo culturale civico diocesano, 19 giugno – 18 luglio 2010), a cura di Tiziana D’Acchille, Albano Laziale (RM) 2010, p. 37.