La composizione è una variante dell’esemplare del 1972 (n. inv. 72): cavallo e cavaliere sono ripresi in un momento di stasi nella stanchezza di un probabile ritorno. Le membra sono ancora più scarne, il solo accenno di movimento è relegato alla torsione del muso che si rivolge verso il padrone.
Proprio per il movimento del collo, cui fa eco lo sguardo dell’uomo leggermente voltato, il punto di vista privilegiato è la visione laterale, come nelle più classiche rappresentazioni di cavalieri: come nel Ritratto equestre di Giovanni Acuto dipinto da Paolo Uccello (Firenze, Santa Maria del Fiore, 1436) o il suo pendant raffigurante il Ritratto di Niccolò da Tolentino eseguito da Andrea del Castagno (Firenze, Santa Maria del Fiore, 1456), l’opera di Crocetti è una rappresentazione laterale e statica, ma a differenza dei capolavori antichi, non è la rappresentazione della fierezza, ma la stanchezza e lo svuotamento che rimane dopo qualsiasi impresa, non eroica ma umana.
2011 Venezia, Palazzo Zenobio (mostra personale)
2012 Viterbo, ex chiesa degli Almandiani (mostra personale)
2024 Roma, Musei di San Salvatore in Lauro (mostra collettiva)
Enzo Carli, Venanzo Crocetti, Roma 1979, n. 130.
Floriano de Santi, Museo Venanzo Crocetti. Sculture, dipinti e opere su carta dal 1930 al 1998, Roma 2002, n. 66.
Venanzo Crocetti. Sculture e opere su carta dal 1934 al 1999, catalogo della mostra (Venezia, Palazzo Zenobio, 15 settembre – 30 ottobre 2011), a cura di Fabrizio Sclocchini, Colonnella (Te) 2011, n. 15.
Figurazione anni '60 e 70, catalogo della mostra (Roma, Musei di San Salvatore in Lauro 24 aprile-21 luglio 2024) a cura diLorenzo ed Enrico Lombardi, il Cigno GG Edizioni 2024 | nel testo di Illaria D'Ambrosi, I Maestri della figurazione. La scultura italiana nel secondo dopoguerra, pp. 165-169 e pp. 170-171.