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Cavallo e cavaliere

Cavallo e cavaliere

bronzo

59 x 54 x 16 cm

1975

n. inv. 73

La composizione è una variante dell’esemplare del 1972 (n. inv. 72): cavallo e cavaliere sono ripresi in un momento di stasi nella stanchezza di un probabile ritorno. Le membra sono ancora più scarne, il solo accenno di movimento è relegato alla torsione del muso che si rivolge verso il padrone.

Proprio per il movimento del collo, cui fa eco lo sguardo dell’uomo leggermente voltato, il punto di vista privilegiato è la visione laterale, come nelle più classiche rappresentazioni di cavalieri: come nel Ritratto equestre di Giovanni Acuto dipinto da Paolo Uccello (Firenze, Santa Maria del Fiore, 1436) o il suo pendant raffigurante il Ritratto di Niccolò da Tolentino eseguito da Andrea del Castagno (Firenze, Santa Maria del Fiore, 1456), l’opera di Crocetti è una rappresentazione laterale e statica, ma a differenza dei capolavori antichi, non è la rappresentazione della fierezza, ma la stanchezza e lo svuotamento che rimane dopo qualsiasi impresa, non eroica ma umana.